venerdì 31 agosto 2012

A spasso con le dita. Libri particolari.


Alle volte - si sa - è il caso che ci avvicina ad un bel libro. E un bel libro vien voglia di consigliarlo vivamente.


Così è  per questi 2 libri presi d'istinto - per i colori piacevoli e la fattura particolare - senza sapere cosa ci stava dietro:

Giorgetto l'animale che cambia aspetto di Claudette Kraemer.
Ho un po' paura di Laure Constantin.


Si tratta di libri belli da vedere, belli da toccare e belli da condividere ma  un po’ trascurati e poco diffusi.
È il caso dei libri tattili prodotti dalla Federazione Nazionale delle Istituzioni Pro Ciechi e dalla casa editrice francese Les doigts qui rêvent, libri per difendere il diritto alla lettura e all’immaginazione dei bambini ciechi o ipovedenti e per far sì che questo diritto sia condiviso con i bambini normodotati.

I libri tattili illustrati sono infatti pensati perché ogni bambino possa trarne piacere: i testi sono scritti sia in nero sia in braille e le illustrazioni sono ideate e realizzate attraverso la tecnica del collage  perché possano essere anche esplorate con le dita. L'esplorazione ci ha affascinati da subito e i bambini hanno capito e condiviso come questo genere di libri possa essere prezioso  per aiutare bambini con esigenze differenti. L’illustrazione tattile rappresenta infatti una qualità appetibile e attraente che finisce per costituire une vera e propria ricchezza più che un espediente per superare delle difficoltà fisiche.

Il primo testo Giorgetto l'animale che cambia aspetto nasce infatti dal lavoro di un'insegnante di scuola dell'infanzia - nonchè autrice del libro - nel tentare di rendere partecipe un alunno non vedente alla lettura della storia di un camaleonte che cambiava aspetto: l'alunno poteva ascoltare la storia ma non godere delle illustrazioni! L'insegnante ha coinvolto i compagni e dalla loro immaginazione è "nato"  un animale di panno - grande abbastanza da essere facilmente manipolato - a cui hanno dato il nome  Giorgetto. L'animale spunta dal vaso in cartoncino della prima pagina e accompagna fisicamente il lettore nel suo avventurarsi attraverso ambienti diversi.
Giorgetto è un libro semplicemente complesso e complicatamente semplice, adatto a bambini dai 3 anni ma capace di incuriosire e stupire bambini molto più grandi, soprattutto se proposto per un’esperienza di lettura al buio.

Il secondo libro Ho un po' paura  è di Laure Constantin  ed è un testo pensato per esorcizzare le paure: porte che sbattono, rumore di elica, abbracci "tattili". Il tutto è evidentemente realizzato artigianalmente, a mano, e distribuito quindi in un numero di copie limitate.

Il progetto di produzione e diffusione di questi testi si chiama "A spasso con le dita":  al momento sono stati presentati 5 titoli ma ne sono stati diffusi solo tre - i due di cui ho parlato e Soffio di vento di Elisa Lodolo - attraverso le biblioteche. QUI l'elenco delle biblioteche in cui sono disponibili.

Questo post partecipa al VdL di Homemademamma.

martedì 28 agosto 2012

Casalinquietudine. Il ritorno e i propositi.


Vacanze finite e città "vestita" di vacanza ancora per poco: adoro l'assenza di traffico, le passeggiate in centro senza sgomitare e i parchi semivuoti. Alle volte mi percepisco con l'animo da eremita, altre volte non mi dispiace sentirmi parte del caos cittadino. Vai a capirTI!

Si ritorna e si butta lo sguardo sulla casa: naturalmente polvere all'interno e piante da rinverdire all'esterno. La libreria e i libri andrebbero puliti uno per uno (non so, magari potrebbe essere d'aiuto una libreria chiusa?); mi ripropongo di farlo più in là, così potrei "esaudire" il vezzo di riordinarli per colore: i dorsi bianchi vicino ai dorsi bianchi, quelli gialli con quelli gialli, i neri con i neri.................penso darebbe un senso di ordine.

I libri per terra per ora li sistemo in un cesto in attesa di una libreria nuova, non so se realizzarla con le cassette della frutta impilate o recuperla in un mercatino. Ho tempo per pensare.

Devo dipingere un quadro nuovo, base bianca e una frase che mi ronza in testa da un po' "mais ici nous vivons plus près des étoiles" (Daudet, reminiscenze scolastiche).

Le piante fuori hanno bisogno di acqua e di tutori, la fioriera di essere ripulita dalle foglie dove hanno trovato casa le formiche : 0, e poi devo aggiungere piante nuove e riverniciare il tavolo e l'armadio in legno. Nuovo colore, chiaro, vorrei ordine anche qui.

E poi vorrei una stanza in più, ma questa è una faccenda complicata......


Vorrei anche ordine interiore. Togliere i rami secchi, le cose superflue (il decluttering, lo scambio è ormai un'abitudine), le persone che non mi fanno stare bene.

Vorrei darmi degli obiettivi e farmeli bastare: spesso mi avvicino all'obiettivo e penso di poter fare ancora di più. Non più!
Apprezzare ozio, silenzio e solitudine: queste tre parole una accanto all'altra sembrano mettere tristezza, invece aiutano a scoprire gli aspetti creativi della nostra personalità e a focalizzare l'attenzione sui veri bisogni.
Mi devo chiedere "cosa voglio fare?" che non deve significare iperattività ma decidere di spendere le proprie  - preziosissime - energie per impegni piacevoli. Ampliare il blog e dargli un senso, cambiare mansioni al lavoro e pretendere di più, mettere dei paletti in famiglia ovvero fin qui ci penso io, oltre ve ne occupate voi. Non sono indispensabile!
Non volere essere onnipresente con i figli, possono fare belle esperienze anche in mia assenza.

Ricordarmi che valgo e  che i sensi di colpa sono solo zavorre!!

venerdì 3 agosto 2012

Di mercoledì. Il venerdì del libro.

Di nuovo Anna Marchesini.
Dopo "Il terrazzino dei gerani timidi" ho letto "Di mercoledì".

Libro difficile, come il primo, ma sono indulgente con questa attrice che ho tanto apprezzato in teatro. Nota per il famoso Trio, nella vita è anche autrice, regista teatrale e docente dell'Accademia di Teatro di Roma.
Non e' insolito che un attore capace passi alla scrittura: "Tra la recitazione e la scrittura ci possono essere molti punti di contatto. Attraverso la parola si possono raccontare immagini, storie, atmosfere e spazi. E ciò è possibile farlo sia con la recitazione, in teatro, che attraverso le pagine di un romanzo. Io quando scrivo cerco di immedesimarmi nel lettore. Contemporaneamente mi metto nei panni sia di chi scrive sia di chi legge. Ed è un esercizio che faccio anche quando salgo sul palcoscenico. Mi pongo su questa dimensione." (intervista).

E' la storia di tre donne le cui vite s'incrociano - per caso - sulle scale di un condominio. Le scale che conducono nello studio di una coppia di psicoterapeuti. Due di loro scopriranno lati inascoltati, la terza sconvolgerà la propria vita e quella degli altri proprio un mercoledì.

E' poesia e prosa, flash back e parti lungamente descrittive in cui si parla di dolore e felicità, partendo dal presupposto che la felicità non e' mai una sola, ci sono tanti modi per essere felici.

Nelle prime pagine è avvertita  l'impressione di essere immersi in una tristezza senza via d'uscita, mano a mano che la lettura procede si ha l'impressione che il libro voglia essere uno sprone alla vita:  si può essere felici se non si sceglie di soffrire in solitudine.



Questo post partecipa al VdL.
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