lunedì 31 dicembre 2012

Riflessioni intorno al 2012 (ma anche 2011, 2010) in attesa del 2013.



Mettere su carta cosa sia stato quest'anno non e' sufficiente, io nel calderone ci devo mettere gli ultimi tre anni. Tre anni in uno, come certe offerte straordinarie. Peccato che, con un  primo sguardo a ritroso, non sembra essersi trattato di una grande offerta ma di un tornado.
3 anni fa abbiamo iniziato con l'esperienza dell'affido, 3 anni fa i miei figli iniziavano rispettivamente il 1° anno di scuola primaria e il 1° anno di scuola materna. Poco meno di tre anni fa  un nuovo incarico di lavoro, pesante: un'attivita' completamente "fuori dalle mie corde", un gruppo di lavoro esasperato (burn out, si direbbe) dalla precedente gestione, procedure nel caos e arretrato. Un incarico da full time. Non potevo rinunciare al mio orario ridotto (non proprio part time) ma  ho accettato - non che avessi molte alternative - la sfida.
Dell'affido non aggiungo molto - ne ho gia' accennato in altri post - solo il fatto di aver incontrato una 14enne provata da una famiglia da rottamare (ometto quel che penso di certi genitori).
Insomma mi son trovata a gestire veramente un grande caos, alcune volte sicura di non farcela. Ma cosa significa non farcela?  scappare su un'isola deserta, buttarsi sotto un tram in corsa o fingere un mal di testa infinito? Tanto vale procedere e far finta di non essere stanchi.
Tutto questo spesso con una sensazione di solitudine.
Difficile capire il tumulto che c'è nella tua testa degli altri quindi difficile vedersi allungare una mano, piuttosto ho percepito sensi di colpa laddove non riuscivo ad arrivare. Perchè - tumulti personali a parte - la vita degli altri va avanti e alcuni familiari stretti, strettissimi hanno dovuto combattere con quel male. Non ho potuto chiedere alla malattia di ripassare, scusi non è il momento.

Lentamente, nel corso del 2012, ognuno dei casini da gestire è (pare) arrivato ad un punto di equilibrio. Bene il lavoro (ma ora non so che faccio, non so), ha funzionato l'affido e con la scuola abbiamo lottato e una battaglia pare vinta.

immagine da 123rf
Io spesso paragono la vita ad una la scalata in montagna, ora posso dire di aver raggiunto una cima intermedia e posso godermi il panorama.
Ho fatto esattamente cio' che predico: stropicciare la vita.
Cosa mi propongono ora? stirare la mia vita in modo che non abbia alcun piccola piega.
Da domani solo sonni profondi e sogni piacevoli
Tanto mi conosco, vale solo fino alla prossima sfida.......

Buon 2013 a tutti


sabato 29 dicembre 2012

Le 5 leggende. Film.

Ho visto questo film per bambini e ho voglia di parlarne.
Innanzitutto non  è solo per bambini anzi è  piuttosto dedicato agli adulti che hanno perso la voglia di stupirsi e non riescono neppure a lasciarla ai bambini.
Sarà stato il clima natalizio, la recente lettura di libri sul Natale e la costante attività per tenere  i miei figli - soprattutto l 'ottenne - arroccati ai miti e alle leggende. Non devono smettere - finché è possibile - di domandarsi come Babbo Natale riesca a entrare in casa, come le SUE renne possano volare, di andare a dormire con l'ultimo dente sotto il cuscino e alzarsi arrabbiati perché, anche questa volta, la fatina non l'hanno sentita arrivare e raccontare in giro di aver visto la Befana solo perché hanno assistito ad un evento il 6 gennaio e una signora gobba e con un lungo mantello nero è passata vicino loro. Devono credere che quest'anno (il 26 dicembre) papà abbia ricevuto una telefonata dalla sede degli elfi per informare di una consegna in ritardo e che la mamma abbia lasciato - per sicurezza - la finestra del terrazzo un po' aperta anche se c'erano solo 2 gradi là fuori la notte di Natale.

Il film Le 5 leggende mi ha aiutata. Un film in cui l'animazione e i colpi di scena sono i veri protagonisti. E' evidente il segno - e il disegno - americano  ma la narrazione è davvero affascinante. Noi non l'abbiamo visto in 3D, non occorre perché è il fulcro della trama a dover emergere: continuare a credere nelle leggende e nei sogni.
5 sono i Guardiani e 5 le leggende da difendere:
Jack Frost, il giovane del freddo, del gelo, della tempesta, della neve. Ribelle e arrabbiato perché è l'unico in cui i bambini non credono e quindi non vedono, finché non capirà quale sia il suo "centro", il compito assegnatogli.
Babbo Natale, guardiano della meraviglia, in versione piu' tecnologica e moderna: due enormi tatuaggi sulla braccia e una base a forma di terra da cui controlla tante luci - ognuna corrisponde ad un bambino che ancora sogna -  una super organizzata sede in cui yeti e folletti costruiscono i giochi e una slitta volante ma super tecnologica. Insomma un Babbo Natale al passo con i tempi ma che continua con la tradizione di consegnare regali nella notte più magica dell'anno.


Dentolina, guardiana dei ricordi e Fata del Dentino. Colorata, bellissima e dolce conserva i dentini di tutti i bambini e ogni dentino è un ricordo d'infanzia.
Calmoniglio, guardiano della speranza e Coniglietto di Pasqua che scava immense gallerie dove con i suoi aiutanti colora le uova che, per tradizione, nasconde nel giorno di Pasqua in modo che i bimbi possano trovarle  e stupirsene.
Sandman, guardiano dei sogni è l'Omino del sonno (in effetti è  sempre addormentato!). Non parla ma fumetti di sabbia raccontano i suoi pensieri. Regala ai bambini sogni bellissimi.

E' Pitch Black, l'uomo Nero, il re degli Incubi a voler far scomparire le 5 leggende. L'Uomo nero vuole far trionfare la Paura, cancellando nei bambini il ricordo e la magia dei valori positivi.

L'happy end è assicurato dall'ultimo bambino - sensibile e testardo - che si ostina a voler credere e dimostrerà ai suoi amici di aver ragione!

Oltre a dare impulso  alla mia attività di cui ho detto sopra, questo film mi ha ricordato che solo i bambini hanno occhi per meravigliarsi e noi dobbiamo solo averne cura perché li aiuta contro la paura.
Mi ha consentito di fargli osservare come sia importante credere nelle proprie capacità e apprezzare quello che siamo, perché ci rende unici (Jack Frost riesce a contribuire al successo solo quando si convince di essere in gamba!) e di non dimenticare che le emozioni negative arrivano prima o poi ma non dobbiamo fare come Pitch Black - che si imbruttisce dentro e fuori - ma scegliere sempre la via del bene.

Ultima cosa: Babbo Natale nel film ad un certo punto afferma  “Siamo troppo occupati a portare gioia ai bambini, per pensare ai bambini”.

martedì 25 dicembre 2012

C'era (Buon Natale)


L’agnello belava dolcemente.
L’asino, tenero, si allietava
in un caldo chiamare.
Il cane latrava
quasi parlando alle stelle.
Mi svegliai…Uscii. Vidi orme
celesti sul terreno
fiorito
come un cielo capovolto.
Un soffio tiepido e soave
velava l’alberata:
la luna andava declinando
in un occaso d’oro e di seta
apersi la stalla per vedere se Egli
era là
C’era


Juan Ramon Jimenez


venerdì 21 dicembre 2012

Villetta con piscina

Villetta con piscina - Herman Koch edito da Neri Pozza.  
Da leggere.
Non aggiungerei altro per il VdL di oggi, se non fosse che così suona come un'imposizione anzichè un sentito consiglio!

Sono approdata alla lettura di Koch grazie a questo post de 'la povna. Grazie a lei mi sono divertita tanto a leggere prima La cena poi Villetta con piscina nonostante non ci sia nulla di comico in questi due testi, anzi due "pugni nello stomaco" ma dati con garbo.

La trama è presto detta (anzi, scritta): tramite le parole e i pensieri del protagonista - un medico di base con pazienti altolocati e famosi - si rivive in diretta la breve vacanza di due famiglie in cui succede un fatto irreparabile che segnerà la vita di tutti.

Basta una vacanza a Koch per dispiegare il peggio della natura umana. La sua scrittura è indenne dal giudizio anzi lascia cinicamente liberi i suoi personaggi di presentarsi, di essere loro stessi. Una finestra sul mondo della borghesia e del perbenismo, non una critica ma un ritratto onesto e per nulla sorpreso. Siamo così - sembra dire - inutile far finta di niente. Ipocriti, invidiosi e in bilico tra essere e apparire. Non salva nessuno - protagonista, amici, figli, mogli - tranne forse l'anziana madre di uno di loro che si muove sullo sfondo della storia ed è forse l'unica voce contro.
L'architettura del romanzo è perfetta, pare quasi di essere nella storia ma è difficile schierarsi, perchè è difficile distinguere i buoni e i cattivi.

Vi riporto un estratto di un'intervista all'autore  «Non sono pazze ma neppure normali (ndr si riferisce alle famiglie che ritrae). Noi siamo più simili a loro di quanto si possa immaginare. Il cinismo mi permette di far dire la verità ai miei personaggi. Nei miei libri mi piace mostrare come una persona che sembra buona invece si comporti e faccia le cose peggiori e viceversa».

lunedì 17 dicembre 2012

Dialoghi surreali.


Interni.

- Muovitiiiiiiiiiiiiii, dobbiamo uscire!
- Mamma eccomi, sono pronto.
..................................................
- Ma come ti sei vestito? Ti pare che puoi uscire con scarpe e pigiama?!
- Allora, mamma, facciamo così: io il pezzo sopra del pigiama lo cambio. Non se ne parla per i pantaloni: tanto la gente non si accorge della differenza.

No, questo no. Non posso concederglielo.


venerdì 7 dicembre 2012

Francesca Quatraro si racconta

Questo post è il seguito di questo  pubblicato per il Vdl di Paola dove si parla non solo del libro di Francesca ma di tutto cio' che nasce dalla sua creatività.



Non conosco  Francesca personalmente, così le ho chiesto di raccontarsi e l'abbiamo fatto così, con un botta&risposta virtuale:

Tre aggettivi per descriverti.
Pignola, poco paziente, isterica …. Sono stata onesta!
Posso dirne altri 3 come buoni propositi?
Accogliente, equilibrata, sorridente (cosi va meglio!)

Cosa fai quando non disegni?
a proposito di tempo rosicato, un bozzetto disegnato sul treno delle 7
Il tempo per il disegno è rosicato, rubato, ricavato negli anfratti di un quotidiano molto pieno, come sono piene le giornate di tutte le mamme che lavorano !
Penso che non c’è bisogno che racconti com’è la giornata di una mamma, come illustratrice non sono esente da far lavatrici, cucinare, giocare con il bimbo, prendere di nascosto un caffè con mio marito … ecce cc…fino a sera, dove arrivo stremata.

Qual è stato il giorno in cui hai sentito che disegnare era la tua strada?
Ops! Domanda difficilissima per una persona che dimentica tutto!
Per me è stato un percorso graduale, io ho sempre disegnato, ma ho impiegato  molto tempo per far si che una passione diventasse anche un lavoro.
Premetto che io svolgo anche un altro lavoro part time, quindi non potrei neanche dire che vivo solo d’illustrazione. Mi piace pensare che l’illustrazione faccia parte del mio cammino, ma il cammino è un altro.

Francesca bambina amava disegnare?
Siiiiiiiii, questo lo ricordo, io ho sempre disegnato, mi chiedo se ad 80anni disegnerò ancora.


Quanto ha influito – se ha influito – nella tua produzione diventare mamma?
Tantissimo e in meglio.
Matteo ha cambiato il mio modo di guardare le cose, di come usufruire del tempo, di come vivere le sconfitte, mi ha insegnato a ridimensionare tutto.
E anche se come mamma sono spesso affannata, nervosa, devo dire che da quando è nato mio figlio ho sempre lavorato sui disegni, io dico che lui mi ha portato fortuna!

Che consigli daresti ad uno studente di illustrazione o ad un bambino incline all’arte?
Io continuo a sostenere che ognuno ha una sua strada unica e particolare da seguire. Penso che possa far bene seguire i Master, come i corsi estivi, come non seguire niente e chiudersi in casa a disegnare.
Io ho seguito dei corsi estivi, li ho trovati utili ed interessanti. Ne vorrei seguire ancora ma faccio fatica ad organizzarmi.
Un'altra cosa che trovo utile è leggere, osservare, sentire conferenze. Tutto quello che può arricchirmi cerco di coglierlo.

Quali sono state o chi sono le tue fonti di ispirazione?
….tante!
La campagna, i libri che leggo, le persone con cui parlo, le immagini che vedo, tutto quello che entra nel mio universo quotidiano diventa un pezzettino dei miei disegni.

Le tue passioni?
Amo passeggiare in campagna, lo Yoga, leggere, andar per librerie, prendere il caffè con gli amici … tutte cose che non riesco più a fare da quando è nato mio figlio !

Cosa c’è sulla tua scrivania ora?
ORDINE … ho consegnato le illustrazioni per un libro 10 giorni fa, ed ho sistemato la scrivania per far spazio ai nuovi progetti … ma per questo attimo c’è ORDINE … un miracolo

Un libro di cui vorresti illustrare la copertina e un film di cui vorresti fare il manifesto.
Non saprei … non ci penso mai …

Un tuo collega illustratore che mi consiglieresti di guardare.
In ordine sparso e non completo come elenco …
Jimmy liao, Pia Valentinis, Chiara Carrer, Beatrice Alemagna, Joanna Concejo, … se mi ricordo altri nomi ti scrivo nei commenti.

Ad una parola troppo usata, e male.


Mio nonno è una formica. Francesca Quatraro


Di frequente, se devo comprare o prendere in prestito un libro, le illustrazioni influenzano la mia scelta.
E' inevitabile, lo sguardo si sofferma sul disegno e talvolta mette in secondo piano la storia. Immagino il/la illustratrice/tore al lavoro, il foglio sempre meno bianco, le matite sempre più piccole e la creatività spinta al massimo.
Invidio la capacità di rendere la realtà attraverso l'arte del disegno e, se mi capita, mi soffermo ad osservare il segno che diventa disegno.


Ho pensato di dare un senso a questa sorta di invidia mista ad ammirazione,
 dedicando dello spazio al mondo dell'illustrazione nel mio piccolo  blog.  Non ho in mente un progetto, ne' ho idea se quest'iniziativa potrà interessare e essere un gradito omaggio ma siccome 
cercare certezze alle volte è inutile e faticoso, tanto vale cominciare. E così il link che da un po' "sonnecchia" alla sinistra del mio blog oggi prende vita. E' il link al blog di Francesca Quatraro, un'illustratrice incontrata per caso nella blogosfera. L'ho contattata, ho prestato attenzione ai suoi lavori e ho confermato il piacere di osservarne il tratto essenziale e apparentemente semplice.

Nei suoi lavori affiora il segno della matita e i colori utilizzati non "rubano" visibilità alla storia ne' al disegno. Un tratto preciso, delicato e bello. Nessuna immagine risulta ridondante ne' presuntuosa, nessun messaggio altisonante solo questo tratto lieve e sensibile.
Francesca sembra tenere per se' il brutto del mondo e a noi regala sorrisi e attimi di piacere.

Protagonisti delle illustrazioni sono prevalentemente bambini
  















ma non mancano "i grandi" 



l'uomo che piantava gli alberi
























Francesca ha pubblicato due storie di cui ha curato disegni e parole:

Mio nonno è una formica 

Una storia delicata in cui un bimbo scopre le piccole cose dell'universo e,
grazie ad un nonno saggio, capisce come ciascuna sia importante

                                
                                 Ancora un po' di te

Piccole poesie d'immagini e parole selezionate tra il materiale pubblicato nel suo blog


Disegna piccole ma incantevoli cartoline rotonde, di cui ne conservo una gelosamente,  stampate da Rond de Lune

e realizza illustrazioni personalizzate, racconti per immagini, per fissare momenti di vita. Lei li racconta così: "ognuno è portatore di una storia ed io  posso raccontarla attraverso un disegno". Li chiama Sussurri.
A me è piaciuta molto questa
 "due giornalisti e una bimba in arrivo,  tanti articoli da scrivere per un "quotidiano" che a breve sarà stravolto".

E mi è piaciuta molto anche questa perchè sembra disegnata per me.




Da ultimo, ma non meno importante, il progetto


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