Ho osservato come per i bambini più piccoli sia importante essere riconosciuti con il proprio nome e come si lasciano incantare dalla propria immagine riflessa nello specchio. Nell’immaginario comune non ricordare un nome può voler dire ‘non ti conosco, non so chi sei’ e la faccenda – vista da questo punto di vista – può essere molto seria per un bambino e rintrare nel concetto d' identità; i più grandicelli, poi, cominciano con i pensieri "filosofici": da dove vengo? cosa mi aspetta dopo?, mamma e papà ci saranno quando diventerò grande? e tante domande sul futuro, domande che nascondo una paura: la morte e la responsabilità di darsi un ruolo.
Mimì è la dolce protagonista, una bimba sensibile che, nel corso di una giornata, si osserva riflessa in molti oggetti: il cucchiaio della colazione, il vetro del forno dove cuociono i biscotti, nella finestra mentre guarda le gocce di pioggia e sui rubinetti mentre gioca nella vasca da bagno.
Vedere quell’immagine sembra lasciarla nel dubbio: chi sarà mai questa bimba riflessa nello specchio? forse una Mimì esploratrice? O Mimì cuoca? O Mimì scrittrice?
Mimì è stanca dopo tutto questo pensare e chiede alla mamma “chi è la bambina che vedo e che sogna insieme a me?” e, grazie alla mamma, scoprirà di poter essere tutto ciò che desidera.
Questo post partecipa anche a La Biblioteca di Filippo
Sembra un libro molto speciale: lo segno!
RispondiEliminaBuon we,
a presto!
:-)
Lo è Anna, è speciale nelle illustrazioni e nelle parole!
EliminaMolto carino e dolce, la bambina mi ricorda tanto il carattere di mia figlia....lo segno con preferenza!:-)
RispondiEliminaAh, bel carattere profondo. Hai un gran fa fare...
Eliminacarino e arguto!
RispondiEliminaNella cultura ebraica è un privilegio poter chiamare qualcuno per nome, si pensa che se conosco il nome di una persona in qualche modo ne conosco l'essenza!
Che bel suggerimento! Molto interessante. Me lo debbo procurare.
RispondiElimina@monica, veramente grazie per la citazione, non lo sapevo ed è un valore aggiunto al libro ma anche all'importanza di ricordarsi i nomi delle persone. Non me ne dimenticherò.
Elimina@stefania: secondo me ti piacerà.
Bellissimo spunto.
RispondiEliminaGrazie e buona domenica :D!
La canaglietta spesso chiede del suo passato, in particolare la cronaca del giorno in cui è nato, di come sia stato cercato e desiderato. Il suo bisogno di conferma del suo posto in questo mondo è evidente.
RispondiEliminaProverò a leggergli questo libro e vediamo quali emozioni scaturiranno
Davvero delizioso questo suggerimento. Ci mancava!!
RispondiElimina@mammozza: io adoro i bimbi filosofici ocme il tuo ;)
RispondiElimina@grazie federica!