lunedì 25 aprile 2011

travestimenti

I bambini affrontano la realtà in svariati modi e devo ammettere che hanno risorse infinite, finché non arrivano gli adulti e gliela sbattono in faccia (da qualche parte ho letto questa frase: "Il bambino ha cento lingue ma gliene rubano novantanove...".).

Per via della diffusa mancanza d'umorismo negli adulti, sfuggono le strategie messe in atto dai bambini per costruire le loro identità e la loro visione del mondo ma finché possono, i bambini fanno di tutto per rimanere intelligenti, per utilizzare tutte le loro facoltà senza aspettare il nostro permesso:  fanno subito uso di un'infinità quantità di "far finta" per loro molto strutturanti.

 Butto lì una citazione dotta:
nella Poetica Aristotele indica la metafora come la fonte della conoscenza: "La metafora è il trasferimento del nome di una cosa a un'altra cosa.".  Questo trasferimento rassomiglia molto all'uso che i bambini fanno dei burattini, delle marionette e dei travestimenti : si tratta di trasferire su un oggetto o una situazione parte dell'identità di un altro essere reale o immaginario. 
Si tratta, in sostanza, di "giocare" con altre identità con l'involontario intento di fare emergere la propria identità attraverso altre reali o immaginarie. E, perché no, può rafforzare la capacità di sapersi mettere "nei panni di un altro".


Ho osservato le mie due "belve" nei travestimenti: assumono ruoli, s'immedesimano in situazioni nuove, inventano nomi, luoghi, momenti.


Tutto questo si riversa, poi, nel disegno: svariati fogli (di dimensioni sempre maggiori......) che "raccontanto" storie inventate o ripescate (e tradotte con la loro fantasia) dalla realtà.



Io lascio fare, convinta che da questo modo di giocare possa emergere la loro personalità, ma quanto sarà veramente così? Quanto si scontrerà con l'apprendimento scolastico tradizionale e la necessità di imparare astrattamente scrittura, numeri,....in tempi non legati alla persona ma "ai programmi ministeriali"?

Intanto mi consolo con un'altra citazione:
"Comunicare per simboli animando paradossi, non è meno importante che comunicare per parole; qualche volta è il solo modo di comunicare per il bambino (Rodari)".

2 commenti:

  1. queste foto mi ricordano i miei tre pargoli, sai che si travestono anche ora che sono grandoni? dicono per far divertire Lucia ma loro si divertono di più :-)

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  2. eh, eh è sempre un divertimento.............non ti diverti a vederli trvestiti?

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