Interni.
La belvettanumero2 ha deciso che deve saper scrivere qui e ora.
Quaderno nuovo e astuccio di riciclo ma assortito.
Le prime solite parole: il suo nome, quello del fratello, mamma e papa'.
Papa pero' è scritto senza l'accento.
L'erudito fratello spiega "ma la vuoi capire che serve l'accento! Papà è il papa', papa non c'entra"
La belvetta2 non ne vuole sapere, lui l'accento non intende usarlo.
L'erudito fratello si scalda "allora ti spiego meglio. Il papa' senza accento è quel signore tutto vestito di bianco che è sempre affacciato alla finestra. Ti sembra papa'?".
La belvetta2 ha capito.
gli occhiali sono i miei ma si è convinto che, solo indossandoli, potrà scrivere! |
Spiegazione discutibile ma l'obiettivo è stato raggiunto. Non era necessario un mio ulteriore intervento.
Quando si impegnano così sono da mangiare di baci!
RispondiEliminatroppo belle le lezioni tra fratelli. Di certo il rimprovero non avrebbe sortito lo stesso effetto se fatto dalla mamma o da altro adulto. E poi mi prende una fitta al cuore e mi commuovo ogni volta che vedo un bambino imitare quelli più grandi di lui: mi rendo conto di quanto i nostri gesti vengano osservati e assorbiti. - graziana
RispondiElimina@robin e graziana: io non resisto e annoto tutte le cose più strampalate che sento....
RispondiEliminaOttima definizione...intanto mi chiedevo cosa potrebbe produrre il loro papà vestito di bianco e affacciato alla finestra, a "quella" finestra :-)
RispondiEliminaeh Monica, tremo alla sola idea ;)
RispondiEliminaRodari, che diceva "chi sbaglia inventa" , avrebbe adoperato questo dialogo tra fratelli come spunto per una poesia della sua grammatica della fantasia...
RispondiEliminaIo adoro questi dialoghi dei tuoi figli! Sono troppo divertenti!
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