mercoledì 13 marzo 2013

Laboratorio "Gli inventori dei sogni". Metodo Feuerstein.



Il laboratorio si è svolto in due pomeriggi ed era condotto da Cristina, educatrice ed esperta nel metodo Feuerstein.
Per la realizzazione del  laboratorio Cristina mi ha riferito non fosse necessario  essere applicatori del metodo Feuerstein ma, avendo  avuto la fortuna di assistere  (diciamo che l’occasione non me  la sono fatta scappare: i bimbi erano dieci e si chiedeva una mamma presente e io sono stata una volontaria felice!) , sono convinta che l’approccio paziente e fiducioso nella riuscita di tutti, Cristina l’abbia tratto anche  dalla sua esperienza di Mediatrice Feuerstein .
Infatti,  la metodologia Feuerstein prevede un lavoro insieme al bambino, in cui il Mediatore si assume la responsabilità del cambiamento e della riuscita del bambino, dimostrando di credere fortemente in lui e aiutandolo a lavorare in autonomia, per poi vedere e capire che il risultato è il frutto dei propri talenti .

Di cosa si è trattato? 
Il titolo era “Gli inventori dei Sogni”  e la breve spiegazione sul volantino questa “Una buona storia non è solo quella che leggi ma soprattutto quella che riesci ad immaginare”.
Nel corso del primo pomeriggio i bambini si sono dovuti conoscere e lo hanno fatto utilizzando dei giochi:  sono stati proposti dei pupazzi a cui ogni bambino poteva dare un nome e per cui immaginava una qualità particolare (qualcuno ha detto “il mio pupazzo puo’ portare sulla luna ), inventando frasi divertenti con questo libro e realizzando una storia corale, un incipit dato a cui ciascuno,  pescando una carta illustrata, ne aggiungeva  un pezzettino.  Al termine del “riscaldamento” si è entrati nel vivo del laboratorio;  Cristina ha spiegato che talvolta gli scrittori si danno uno pseudonimo così  hanno cominciato dandosi un nome di fantasia (i nomi erano molto fantasiosi!!) e con degli adesivi hanno “costruito” la propria immagine di scrittore, una sorta di avatar.
Il senso di questo primo incontro era facilitare la libera espressione della fantasia e del pensiero narrativo, processi fondamentali anche sul piano di un corretto sviluppo psico-fisico (ndr le info tecniche sono fornite dalla conduttrice del corso).
Il secondo appuntamento è stato incentrato sulla creazione della propria storia. I bambini, a gruppetti di due, avevano a disposizione carta, penna, matite colorate, immagini e colla. Il gioco è partito senza intoppi, i bimbi hanno collaborato serenamente e c’è stato anche qualche attimo di silenzio (concentrazione?). Terminate le proprie storie i bimbi le hanno lette a voce alta e hanno mostrato ai compagni le illustrazioni. Mi sono stupita della disponibilità alla lettura, anche il piu’ piccolo ha voluto raccontare il suo lavoro!
Il senso di questo secondo incontro era di accrescere il proprio senso di competenza (io so fare), passo fondamentale per il  consolidamento dell’autostima e della motivazione a qualsiasi forma di apprendimento.
Il sabato successivo lablevettan1 mi ha chiesto se potevamo andarci ancora in quel posto…………..
Che altro aggiungere?



Le storie inventate dai bambini e alcune loro illustrazioni - altre sono state aggiunte da Cristina - sono confluite in una splendida pubblicazione. Queste le "nostre" storie:





3 commenti:

  1. Conosco il metodo Feuerstein solo in modo sommario, sono certa che mi piacerebbe poterlo approfondire. Il laboratorio di cui parli deve essere davvero bello ed edificante!

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  2. Questa esperienza è davvero bellissima e molto interessante dal punto di vista metodologico. Recentemente mi è capitato di leggere ancora qualcosa sul metodo Feuerstein relativamente al suo utilizzo in ambito neuropsichiatrico, ma non si trattava di informazioni dettagliate. Già in passato avevo letto un tuo post sull'argomento e mi sarebbe piaciuto approfondire, ma ancora mi rimane misterioso.
    Comunque, splendido laboratorio!

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  3. Non ho la più pallida idea di che consista questo metodo ma la parte pratica è di mio gusto.
    Mi ha fatto riflettere "facilitare la libera espressione della fantasia e del pensiero narrativo, processi fondamentali anche sul piano di un corretto sviluppo psico-fisico" e penso a tutto quello che mio figlio NON sta facendo a scuola.

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