mercoledì 7 novembre 2012

La ferita di una mamma.


Come si riconosce una mamma ferita? lo sguardo spento, i capelli spettinati, il sonno leggero o inesistente, i pensieri che si accavallano, il senso di ingiustizia che affiora in ogni discorso, la rabbia per un bambino in difficoltà, la stanchezza per una battaglia impari.

Questo è il mio ritratto degli ultimi giorni. Il risultato di tre anni di scuola primaria e tre anni per far capire bastava solo un po' di attenzione in più, una carezza, un sorriso, uno sguardo di intesa per trasmettere fiducia nelle sue capacità. Tre anni per sentirmi dire "non abbiamo tempo per seguire tutti, è una classe turbolenta", "serve una diagnosi precisa".  E allora  tre anni e due test per riferire  non ha alcun difetto cognitivo, è lento, è immaturo, è emotivo ma ce la può fare. Alla fine "avete sbagliato".


Il mio bambino era sempre sulle nuvole, affettuoso, dolce, con una fantasia esagerata che esprimeva nei suoi disegni, oggi è arrabbiato
Oggi mi chiede aiuto.
La mia battaglia non può finire.

22 commenti:

  1. Quanta intensità nel tuo post, Alessandra.
    Due cose intanto:
    1. un sorriso sincero;
    2. la più importante: il tuo bimbo va bene così come è. E' sano, sensibile, affettuoso, creativo.

    Personalmente, anche per la mia formazione culturale e teatrale, non ho una buona opinione di quello che la scuola fa ai bambini di 6 anni.
    Se tu leggi le statistiche, sembra che ci siano sempre più bambini dislessici, ad esempio. Vogliamo chiederci il perché? Io credo che mettere un bambino seduto in un banco per insegnargli a leggere sia come tagliare le ali ad un gabbiano e pretendere che voli.
    La parola è viva, il suono è emozione che attraversa il corpo e dà forma alla parola. la modalità di apprendimento dei bambini passa attraverso l'esperienza diretta dell'oggetto e la memoria che il corpo ne conserva (eppure la Montessori, per dirne una, ha fondato la sua pedagogia su questo concetto). Dopo viene il resto, in armonica successione. Se si taglia questo, non solo tutti faremo una gran fatica, ma i nostri bimbi saranno i primi a farne le spese.
    A ciò possiamo aggiungere che anche gli insegnanti preparati e motivati, che pur ci sono, lavorano in un clima non sereno e non favorevole alla sensibilità e alle sperimentazioni.
    Tutti hanno fretta e tutti pretendono di calcolare i profitti con logica matematica, ma questo - per fortuna - non sempre è possibile.
    Oggi forse la rabbia tua e del tuo bambino può diventare la molla per cercare e trovare una scuola dove lui possa crescere sereno e veder rispettata la sua individualità. Ce ne sarà pur una, vero?
    Un abbraccione!
    A presto!
    :-)

    PS: scusa per l'argomento fiume, ma l'argomento mi sta molto a cuore.

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  2. Non avevo mai pensato a me come una mamma ferita, ma intanto mi riconosco nel primo paragrafo del tuo post! Per il resto invece mi mandi in confusione: ma che è successo? Devo essere stata molto distratta nel leggere il tuo blog, perché non mi ero accorta che il tuo bambino avesse dei problemi...ma sono problemi veri o creati dalla scuola? E comunque sia ti mando un abbraccio forte - graziana

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  3. ora alzati in piedi e pettinati i capelli, perché lui vuole che la sua mamma sia bella: c'è da lottare e tanto... quando i nostri bimbi sono così speciali da non esser capiti!!! Sto facendo qualsiasi cosa per proteggere la mia Siria dai giudizi: così dannosi e così inutili!!! Sono qui, quando vuoi!!!

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  4. Ma cosa è successo? Ma come è possibile? Sono da denuncia! No che non deve finire così.
    Un abbraccio grande

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  5. Leggo il tuo post con un po' di malinconia, comprendo la frustrazione e la stanchezza per la battaglia ma per la sensazione di essere Don Chiscotte. La mia esperienza come genitore di un bimbo alla primaria è appena iniziata, ma anche qui ci sono problemi per ora semb rano risolvibili ma temo che fra pochi mesi si espanderanno. Mi ha confortata però il commento di Artemamma: la sua proposta comunicativa e la sua grinta. Potrebbe rivelarsi un utile consiglio.
    Un abbraccio

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  6. temo che la tua battaglia sia appena cominciata... e lo so forse son semplicista ma appena sara' in un ambiente sereno la belvetta n.1 tornera' a volare con la fantasia
    .... il problema e' trovare il posto giusto...

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  7. Mi dispiace leggere la tua tristezza. Cosa posso fare? Un abbraccio? Una pacca sulla spalla? E ti dico: non ti arrendere. Tu conosci il tuo bimbo, sai di cosa ha bisogno. Continua a combattere per ottenere quello che vuoi. Io sono qui, vicino :-)

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  8. A volte con le maestre è una battaglia persa...lo so per esperienza di terapista, sono saccenti ma in realtà non sanno molto oltre i testi scolastici...con molta comprensione, Lena una blogger da poco

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  9. Alessandra mi dispiace, sta vicino come hai sempre fatto a tuo figlio e non arrenderti, già questo è importantissimo!
    Ti abbraccio!!

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  10. mi fa piacere leggere il commento di lena.a volte quando si prova a dire qualcosa sulle maestre che non sia sono meravigliose preparate ecc. ecc. ti saltano tutti addosso.mi chiedevo se fossero solo le mamme che conosco io sfigate.mi spiace tanto,spero possa risolvere presto

    francy

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  11. L'insegnante che è in me mi fa dire che, è vero, non puoi seguire tutti, ma uno sguardo attento su ognuno lo devi avere! E sinceramente non capisco questa caccia al problema a tutti i costi, credo che sia l'effetto del condizionamento cui ci sottopongono di continuo, per cui il "modello" non deve essere difettoso. Io non credo in questa logica dell'omologazione, perchè l'apprendimento è un processo, non un interruttore e ognuno ha i suoi tempi, i suoi modi, la sua personale capacità di metabolizzare.
    Non so cosa si trovino a gestire le insegnanti delle elementari, ma da quello che vedo alle medie mi permetto di non avere una grande opinioni di queste insegnanti...

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  12. Cara Alessandra, mi dispiace dover leggere le cose che scrivi in questo tuo post e non posso che abbracciarti forte, anche se solo virtualmente. Non ho ben capito cosa sia successo ed è pure giusto così, nel senso che non voglio intromettermi chiedendoti dettagli. Solo che quel "non abbiamo tempo per seguire tutti" e quel "avete sbagliato" proprio non vanno, stonano, non andrebbero detti. Mi rammarico che siano state queste le parole delle insegnanti. Non voglio scagliare pietre, sono insegnante anch'io (anche se non in questo momento), ma ci sono modi e modi di parlare.
    E mi dispiace ancora di più sapere che adesso tuo figlio è arrabbiato. Coraggio, continua ad andare avanti. Ti abbraccio ancora, forte.
    PS: so che non sono questi la sede ed il momento per dirtelo, però nel tuo messaggio da me (che mi ha fatto immensamente piacere e a cui ti ho risposto), mi hai detto che trascorrevi del tempo in una casa vicino a Tortona e la cosa mi ha colpito, perchè io ho fatto il liceo proprio a Tortona (Al). Ancora un abbraccio
    Tamara http://lacollinadeibarattoli.blogspot.it/

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  13. Ciao Alessandra... non so cosa dirti...
    In quello che scrivi "Il mio bambino era sempre sulle nuvole, affettuoso, dolce, con una fantasia esagerata che esprimeva nei suoi disegni, oggi è arrabbiato. Oggi mi chiede aiuto." riconosco perfettamente John dopo due anni di scuola elementare in paese, quando poi abbiamo deciso che non potevamo piú continuare cosí, e abbiamo avuto la fortuna di poter entrare in una scuoletta montessoriana autogestita. È stata la nostra salvezza. Peró abbiamo fatto questo grande cambiamento non solo con sollievo, ma anche con tanta rabbia, delusione e frustrazione. Perché non é cosí che le cose devono andare. Perché non é cosí che "la scuola per tutti" deve essere. E non so cosa dirti che augurarti con tutto il cuore di ritrovare la serenitá. un abbraccio

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  14. Volevo ringraziarti per essere passata a trovarmi. E capito quando parli del tuo bambino non capito. Uffa, a volte penso che sia così anche per il mio primo bimbo, ma lui è docile e in fondo riesce a piegarsi alla standardizzazione. Questo mi facilita le cose ma dall'altro lato mi lascia amareggiata, mi sembra di costringerlo a tradirsi. Non so.

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  15. No, la tua battaglia non può finire!
    Non sarebbe neppure dovuta cominciare, ma ora che sei in ballo devi per forza lottare per il bene del tuo bambino.
    Lui è sano e tu sei una brava mamma, attenta e premurosa e ce la farai a farlo riconciliare con il mondo e con il mondo dell'istruzione.
    Un abbraccio.

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  16. ciao, avevo già commentato ma mi si è perso il commento.
    Sono dispiaciutissima per cosa vi capita e anche arrabbiata e preoccupata per queste situazioni.
    Non posso che unirmi a chi ha commentato prima.
    Anche io sarò al tuo fianco. E so che tu sarai accanto al tuo bimbo e accoglierai la sua rabbia, che probabilmente esprime tutto il senso di ingiustizia inascoltato, e tutto il bisogno di senso in queste mancate attenzioni (che io da grande non trovo, figurati un bambino).

    Un abbraccio

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  17. Vi ringrazio per tutti i vostri commenti. Questo post l'ho scritto di getto in un momento di scoramento e non pensavo necessariamente che qualcuno avesse interesse a leggerlo.
    Solo il fatto di avervi lette mi ha restitito la voglia di proseguire nella mia personalissima lotta!
    Non è giusto non consentire ad un bambino di affrontare serenamente i primi anni di scuola. Il mio non vuole essere un giudizio sommario sulle insegnanti e sulla scuola ma, dal mio osservatorio, ho potuto constatare che molte cose non vanno bene. I tagli alla scuola pubblica non aiutano neppure le migliori maestre e fanno sì che si instauri un circolo vizioso di richieste e pretese tra insegnanti, preside e genitori. Ma non lo capiscono?

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  18. Alessandra, ti prego: non mollare mai.
    Un abbraccio
    Grazia

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  19. No, non lo capiscono. Alessandra, capisco appieno il tuo scoramento, però in esso vi leggo anche tanta combattività, paradossalmente. Vai avanti così. Emma

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  20. Cara alessandra, leggo solo oggi...ma voglio abbracciarti lo stesso!!!!!!!!

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