venerdì 10 giugno 2011

Il ruggito della mamma tigre. Amy Chua.

Per questo "Venerdì del libro" Paola di Homemademamma.com ha proposto il tema della creatività.

A me è venuto subito in mente un libro che, in qualche modo, nega la validità  - nell'educazione dei figli - della creatività e della spontaneità: Il ruggito della mamma tigre.


Non ho seguito le polemiche successive alla pubblicazione di questo libro ma ho pensato valesse la pena di leggerlo.

E in effetti ne è valsa la pena.

Veramente non posso  condividere molta parte del"sistema educativo" di questa mamma - un po' dittatoriale, direi - anche se parte dalle migliori intenzioni: far raggiungere alle figlie la consapevolezza di potercela fare, sempre. L'autrice in effetti dice in un'intervista : ".... nel pretendere molto dai propri figli si comunica una grande fiducia nelle loro capacità.". Per certi versi avrebbe anche ragione!
Nella seconda parte del libro, però, di fronte alla crisi adolescenziale della seconda figlia,  il castello di certezze educative dell'autrice traballa.....

Mi domando: e' proprio necessario raggiungere questo obiettivo con una disciplina così ferrea? una disciplina per cui è la famiglia a decidere cosa devi fare e con quale determinatezza, a costo di umiliazioni non da poco, senza prevedere momenti di noia o di gioco e dimenticando la parte emozionale in un qualsiasi percorso di apprendimento.? Mah!

Ho lasciato sedimentare la lettura e ho deciso di salvare qualche suggerimento:

- essere accanto ai figli e sostenerli;
- sottolineare i successi dei figli e lavorare insieme per capire il motivo degli insuccessi;
- evitare TV e videogiochi;
- spronarli ad attività oltre la scuola (utili soprattutto in adolescenza...............).

Nota di gossip: mentre negli Stati Uniti l'uscita del libro è stata accompagnata da polemiche durissime, in Cina affatto, anzi! Paese che vai.........................

mercoledì 8 giugno 2011

VANGATERAPIA

"Da un'indagine della Coldiretti su 400 bambini delle scuole elementari e medie, è emerso che per il 60% di loro
coltivare l'orto o assistere alla mungitura delle mucche è più divertente dei videogiochi" (http://www.greenme.it/vivere/speciale-bambini/2063-bambini-contadini-il-60-dei-ragazzi-preferisce-lorto-alla-playstation)

Nella stessa indagine, però,  si legge che "otto bambini su dieci non sono mai entrati in una stalla per vedere personalmente come si ottiene il latte che viene servito loro a colazione ogni giorno".

Va da sè che ai bambini piace (vuoi mettere toccare terra, acqua, sporcarsi e magari avvicinarsi ad una mucca, pecora che non sia chiusa in gabbia?) ma i grandi, nella difficilissina scelta tra domenica al centro commerciale e stalla, che scelgano la seconda .....................
 

Noi, un po' allergici alla confusione, preferiamo - quando è possibile - stare lontani dalla folla e dedicarci ad attività manuali, se a questo si aggiunge che mio marito  usa la vanga come antistress (ecco la VANGATERAPIA), l'orto è venuto di conseguenza...........


Ammetto che alla prima esperienza (l'anno scorso) non è stato tutto "rose e fiori": mio marito seminava e le belvette ci correvano sopra, si è deciso di stabilire dei confini di proprietà (fin qui è di papà, qua fate voi), peccato che non ho definito bene "il diritto di passaggio" .......e poi il basilico era troppo al sole, l'insalata troppo all'ombra, i fagiolini si sono intrecciati tra loro. Ma i pomodori verdi? beh quelli tanti e buoni. 

Quest'inverno mio marito ha studiato, studiato (con tesine verbali su luna crescente, luna calante, vasi, rinvasi, tutori....................non ne potevo più.....)  e quest'anno  pare che sia una cosa seria (così con la scusa dell'orto che ci fa anche risparmiare, quando può "...sono all'orto", "... mi fermo all'orto", ma almeno torna - sporco, mooolto sporco - ma tranquillo!).







Ecco le prime testimonianze fotografiche :












Considerando che sono tutti e 3 molto cocciuti (ma molto, eh!) le lotte sui lavori nell'orto ci sono ancora, però con il tempo..........................

giovedì 2 giugno 2011

Libri Vagabondi

Non ho resistito e ho chiesto a Ely se  potevo linkare una sua idea: Libri Vagabondi.


Ely - e alcune sue "succursali (sto pensando di diventare anchio una succursale................) - propongono dei libri propri, chi desidera leggerne uno può chiederlo. Ely spedisce e chi riceve dovrà poi spedire a chi, a sua volta, ha chiesto di poter leggere quel libro.

Nota poetica: ciascuno lascia un commento/parere/pensiero sul libro.
Alla fine il libro tornerà al suo "proprietario" ma arricchito di tutti i pensieri.

Non aggiungo altro, lascio a lei la parola, qui!
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