martedì 31 gennaio 2012

MERLA, CANDELORA E UCCELLINI


E' inverno inoltrato, a metà strada prima di raggiungere la primavera.
Questi sono i giorni della merla (29, 30, 31 gennaio), considerati i più freddi dell'anno: l'inverno ci fa sentire ancora una volta la sua presenza forte per poi decidersi a lasciare spazio a giornate più lunghe e sempre più miti.
La tradizione ci racconta più versioni dei  "giorni della merla", personalmente prediligo quella della famigliola dei merli che trova rifugio in un comignolo.
Non la racconto, preferisco leggerla qui, un sito dove una mamma veramente speciale ha raccolto quasi 500 fiabe italiane e straniere, tanta pazienza deve essere premiata almeno con uno sguardo!

I cicli della natura e il naturale svolgersi delle stagioni hanno da sempre significato molto: si diceva che se i giorni della merla non fossero stati così freddi, l’inverno avrebbe tardato parecchio a finire. Allo stesso modo si riteneva che se il giorno della Candelora  (2 febbraio) fosse stato freddo e piovoso l’inverno sarebbe finito presto e la Pasqua sarebbe stata bella mentre se il 2 febbraio fosse stato bel tempo a Pasqua avremmo avuto pioggia e freddo di sicuro!


E' difficile per chi vive in città assaporare il mutare delle stagioni e capire come, sia il  freddo che il caldo, siano di aiuto alla natura. Io mi domando cosa sappiano i bambini "di città" di tutto questo, come possano verificare (perchè  i bambini imparano se fanno e capiscono se vedono mentre i concetti astratti e le nozioni si acquisiscono da grandicelli) come si sviluppa un seme, cosa succede d'inverno a piante,  fiori e animali, come sopravvivono al freddo gli animali.

A casa abbiamo imparato a seminare fiori e bulbi e ad aspettare i tempi della fioritura; certo per qualche giorno si corre a vedere se succede qualcosa, poi s'impara che ci vuole tempo, è necessario lasciarli dormire sotto la terra e la neve. L'acqua - e poi il sole - saranno il nutrimento per farli crescere, spuntare e finalmente fiorire (o vedere spuntare la verdura!.


La stessa cosa l'abbiamo pensata per gli uccellini: non tutti migrano e hanno bisogno di essere nutriti e in questo caso la neve o l'acqua non sono d'aiuto.
Abbiamo capito che le briciole di pane e biscotti che lasciamo sul terrazzo si bagnano o vengono coperti dalla neve e gli uccellini non trovano più nulla!

Ecco allora il papa' ha costruito una casetta per coprirsi dal freddo, l'abbiamo messa sul terrazzo in un punto visibile da lontano ma non disturbato da noi. E la teniamo approvvigionata.

Gli uccellini arrivano!





12 commenti:

  1. Ciao Alessandra e complimenti al papà per la casetta! Qui piove e fa vento, e il cieo è grigio...cosa rara da queste parti, ma nessuno di noi ha avuto la sensibilità di pensare ai poveri uccellini!! Corro ai ripari, subito. - Buon freddo a tutti - Graziana

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    1. Ciao graziana, meno male che fa freddo perchè - a stare alle tradizioni - l'inverno dovrebbe finire presto!

      Ma che compagni abbiamo? il tuo è un attore consumato, il mio un falegname a tempo perso ( e non ti dico il caos che c'è in casa quando è in vena creativa....).

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  2. Ciao Alessandra! Anche io ho una casetta per gli uccellini che mi ha fatto mio padre. Peccato che non sia ancora operativa. Putroppo dovevamo attaccarla in cima ad un palo (a prova di gatti) e, nel frattempo, l'abbiamo "parcheggiata" in veranda su un tavolino. Morale della favola: la nostra gatta va a sdraiarcisi sopra! Mi domando se in futuro qualche uccellino sarà così temerario da usarla, visto che è impregnata dell'odore della Micia!! A presto!

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    1. Ciao Tamara,

      bel caratterino la tua gatta: ha fatto subito capire che il territorio è suo.

      Speriamo in qualche uccellino temerario......

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  3. Ciao, qui fa tanto freddo (venezia) e per ora niente neve!! Che bella la casetta!! Complimenti al papà!! Grazie di essere passata nel mio blog!! Silvia

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    1. Ciao Silvia, benvenuta!

      Riferisco i complimenti per la casetta.....di cui va fiero!

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  4. Complimentissimi per la casetta... noi ci siamo limitati a posizionare il cibo fuori dalla veranda in un punto riparato dal tetto dove non piove e non nevica... ed in questo momento di neve ce n'è parecchia a Torino ^___^
    Tante gioiose giornate
    nonnAnna

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    1. Ciao NonnAnna! ho visto che a Torino c'è veramente tanta neve. Per i bambini è un piacere...

      La nostra casetta in questi giorni di neve è stata "frequentata", abbiamo visto un pettirosso e un merlo e poi le impronte sulla neve erano inequivocabili. Così ieri abbiamo preparato anche qualche biscotto, per cambiare un po' menu!

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  5. Ciao Alessandra, sono capitata sul tuo blog oggi girovagando. Vorrei fare una precisazione a proposito dei bambini che vivono in città. Abito a Milano e ho due bambini e ti posso assicurare che conoscono perfettamente il ciclo delle stagioni, il seme da cui si svilupperà la pianta, cosa mangiano le galline e come è fatta una mucca. E anche noi abbiamo una casetta degli uccellini sul balcone e gli mettiamo il cibo anche quando non c'è la neve. Abbiamo ospiti come passerotti, merli, un pettirosso e anche un luì. Poco distante da casa, su un grande viale che porta fuori Milano ci sono due cicogne che nidificano ogni anno. Forse ti sembrerò polemica, ma i bambini possono imparare tutto quando c'è la volontà dei loro genitori indipendentemente dal luogo in cui vivono. Ti assicuro che conosco figli di amici che abitano in campagna e che non sanno tutto quello che sanno i miei bambini "di città".
    Saluti. Mirella.

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  6. Ciao Mirella, assolutamente non voleva essere un discrimine tra chi vive in città e chi in campagna.
    Naturalmente quello che fa la differenza è come si crescono i bambini: se li abituiamo ad osservare il mondo, a rispettare gli altri, la natura.

    Noi abitiamo poco fuori Milano ma non in campagna, eppure ho voluto che i bambini sapessero che il cibo nasce dalla terra, che il frutto è sull'albero e l'insalata a terra, che il latte viene munto, che le stalle puzzano........

    Sembra scontato ma molti bimbi non hanno questa opportunità.

    Quello che intendevo dire è proprio avere o meno l'opportunità: è più facile se abiti in campagna, magari non ci fai caso ma sai - per abitudine - che tutto avviene in e per natura.
    Un bimbo che abita lontanto dalla natura e non viene aiutato a conoscere il ciclo naturale delle cose potrà - come succede - credere chhe il cibo si materializzi in qualche modo sugli scaffali del supermercato.

    A tal proposito avevo letto e riportato qui un sondaggio della Coldiretti.

    Spero di essermi spiegata!

    A presto

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    Risposte
    1. Ecco Mirella, il post di cui ti dicevo riguardo il sondaggio della Coldiretti:
      http://ilmiograndecaos.blogspot.com/2011/06/vangaterapia.html

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  7. Alessandra, ti sei spiegata. Mi scuso se sono sembrata troppo polemica, ma davanti a certi luoghi comuni (del tipo: i bambini di città sono sfortunati perchè poverini sono costretti a vivere in mezzo al cemento) io mi arrabbio moltissimo. Ora capisco quello che volevi dire e in effetti chi ha la natura intorno certe cose le da per scontate, al contrario, chi ce l'ha lontana la va a cercare, ma per i bambini questa cosa dipende dai genitori. Io sono nata e cresciuta lontano dalla città, nel mezzo della pianura Padana e mio marito da piccolo passava molto tempo dai nonni nel Veneto. Entrambi amiamo la campagna, la natura che la compone e i paesaggi per questo motivo ogni volta che possiamo portiamo i bambini in giro per le cascine, facciamo passeggiate lungo i fiumi, in campagna, nei boschetti, in tutti quei posti in cui ancora si possono vedere gli animali delle nostre zone. Comunque ( per chi lo vuole) anche in città ci sono occasioni per far conoscere la natura ai bimbi perchè le scuole fanno attività correlate, così come i musei e vari eventi. Noi dietro casa abbiamo un bel parco abbastanza isolato dallo smog con alberi enormi in cui è evidente il passaggio delle stagioni e per mio figlio più piccolo è sempre una meraviglia vedere l'arrivo della primavera con le prime gemme e molte volte siamo dovuti andare all'oasi del WWF a portare uccellini caduti dai loro nidi non più utilizzabili perchè i miei figli raccolgono qualsiasi cosa di vivente con l'intento di salvargli la vita!! Mi sono dilungata, ma tutto questo papiro era per dirti che sono d'accordo con te ora che ho capito che non era nelle tue intenzioni fare discriminazioni e mi scuso di nuovo se sono stata un po' "aggressiva".
    PS: volevo leggere il post, ma non riesco a entrarci. Comunque mi riprometto di trovarlo.
    Ciao e grazie. Mirella

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