venerdì 4 gennaio 2013

Aspettando la Befana......


il ponte è, più o meno, questo
Dalle nostre parti c'è un lungo fiume (130 km) e qualcuno racconta la Befana sbarchi proprio sulla sponda di una cittadina che affaccia su questo fiume e attraversa il ponte per iniziare il suo cammino per portare i doni ai bambini. 

Intorno a questo fiume si muove un gruppo culturale in continuo fermento che crede nel bisogno di tramandare fantasie, miti e leggende e di farne innamorare i più piccoli.

Quest'anno - complice le difficoltà economiche di tutti -  l'evento che da 25 anni vedeva sbarcare la Befana sul fiume, rischiava di non esserci.

La rabbia del folle creatore ha fatto sì che altre realtà si unissero, tra cui il nostro Gruppo di Acquisto. E, com'è noto, l'unione fa la forza: tante ore di laboratorio e molti visi nuovi intorno al sogno di non smettere mai di sognare.

La Befana sul Lambro di quest'anno è essenziale (va da se') ma un essenziale sinonimo di irrinunciabile, il punto di resistenza oltre al quale non si può andare.


Ma come puo' essere essenziale un evento che lo è per sua natura? le opere realizzate nei due/tre mesi di laboratori sono il risultato del riciclo di qualsiasi materiale, solo materiali poveri e chi collabora lo fa a titolo gratuito.
E a che cosa non vogliamo/possiamo rinunciare?
Essenziale vuol significare non farci togliere il gioco, la poesia e il gesto, l'amore per le cose belle.  Befana essenziale significa resistere alle condizioni economiche in cui ci hanno schiacciati e continuare a chiedere a cio' in cui non vogliamo nè possiamo davvero fare a meno.

A maggior ragione in quei luoghi dove si muovono le giovani generazioni: togliere i sogni a loro significa privarli di qualsiasi gioia. Io questa responsabilità non la voglio.

Tanti bambini hanno potuto - e possono ancora in questi giorni - ruotare attorno a quest'evento, abituandosi alle temperature non proprio calde dei capannoni, alle idee sempre nuove della mente creatrice ma sopratutto ascoltando le storie incantati. Storie di Befane e Uomo Selvatico.

Chi è la Befana lo sappiamo un po' tutti ma l'Uomo Selvatico? ebbene è il grande amico della Befana, vive in mezzo ai boschi, è un solitario e si arrabbia moltissimo quando "sporchiamo" la natura.
Questo, in sostanza, il riassunto dei miei bambini, affascinati e felici di poter realizzare un angolo per l'Uomo Selvatico, perchè potesse riposarsi nella notte: coperte, biscotti e qualche disegno.
"Cavoli - mamma - è passato davvero! non c'era più nessun biscotto e si è preso i disegni!". E non si tratta di bambini di pochi anni!

Certo la Befana è vecchia e stanca: ha bisogno di essere acclamata e deve sentire che i bambini ancora desiderino il suo passaggio!

Per questo motivo altrettanti bimbi hanno lavorato - superinfagottati! - per realizzare le lanterne e i manufatti da far scorrere lungo questo fiume o da tenere in mano per ricordare alla Befana che la stiamo aspettando. Mentre " i grandi" pensavano a rimettere a nuovo il barcone!









9 commenti:

  1. Che bello, so così quel che mi sono persa!
    Dicembre è stato un mese intenso, le vacanze piene di imprevisti. Ora siamo al mare, dove resteremo qualche giorno extra per riprenderci da un virus canaglia!
    Però vi penserò...
    ciao e buon anno!

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    1. Sì Cì ma non disperare: l'evento è stato così emozionante che l'anno prossimo vogliamo esserci ancora!

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  2. Mi hai emozionato tantissimo Alessandra. Credo che lavorare per non rinunciare ai sogni sia un atto fondamentale. Fortunati i tuoi bimbi a poter godere di un ambiente così ricco di stimoli e magia.
    Buona Befana!
    A presto!
    :-)

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    1. Non so se si sentono fortunati. Sai cosa mi ha detto il più grande? che a casa dei suoi amici si guarda la tv, eccome!!

      Speriamo questa magia se la ricordino......

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  3. Tanti auguri per tutto, molto bella questa avventura!
    Buon anno!

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    1. grazie Cristina! un augurio anche a te e, se fossimo vicine, ti inviterei a partecipare a quest'avventure: sono certa ti sarebbe piaciuta!

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  4. Cara Alessandra, quanto mi è piaciuto questo post. Mi sono un po' commossa e al termine della lettura mi è rimasta la curiosità di saperne di più, di conoscere tutto quello che è stato fatto. E' bellissimo il fatto di lavorare tutti insieme, accontentandosi di quello che si può fare, per tenere vivi i sogni dei bambini (e anche dei grandi). Un abbraccio forte

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    1. Ah, Tamara mi sono "auto-commossa" a rileggerlo soprattutto dopo aver vissuto l'evento l'altra sera. Cercherò di farne un post ma l'emozione non si trasmette facilmente con le parole!

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    2. Hai ragione, non è facile per niente. Però spero davvero di leggere ancora di questa tua esperienza. Amaramente devo constatare che si tratta di un tipo di esperienza che ora come ora mi manca e di cui sento la mancanza. Spero in futuro di avere occasione di vivere qualcosa del genere.

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