I sentieri degli alberi è stato un acquisto di getto, colpita dalla copertina di
qualità e incuriosita da una casa editrice non nota.
Naturalmente l’ho letto prima da sola, poi offrendolo ai
miei bambini; poi l’ho riletto ancora e ancora.
Sentivo che c’era altro oltre la storia, scritta con una
vena poetica da Pep Bruno e magistralmente illustrata da Mariona Cabassa.
Un nonno e un bambino stanno trascorrendo un pomeriggio
insieme, seduti sulla panchina nel giardino di casa: chiaccherano e – come spesso avviene tra nonni
e nipoti – non hanno bisogno d’altro. Nè giochi, nè amichetti, nessuna
distrazione.
Il bambino sa che al nonno puo’ chiedere tutto, anche
domande difficili. Un bambino sa che saggezza equivale a sapere anche se
nessuno glielo ha spiegato, perchè i più piccoli conoscono senza aver studiato.
Sanno e basta.
Questo sembra dirci l’autore perchè tratteggia una chiaccherata seria - per nulla banale –quasi tra persone adulte.
Il bambino vuole sapere come arrampicarsi sull’albero, certo
di non esserne capace. E’ convinto gli occorranno capacità e informazioni che
non possiede: non è forse abbastanza forte? e neppure tanto grande? Invece il
nonno spiega con semplicità come sia facile salire in cima ad un albero, in fondo
lo fanno anche gli insetti e poi essere forti e grandi, gli spiega, non ci
garantisce di riuscire.
Ogni albero è fatto a
modo suo , ha la sua storia, basta mettersi in ascolto e osservare e ci si accorgerà del sentiero che attraversa
il tronco.
Nonno e bambino girano attorno all’albero, nessuna fretta e
lentamente il bambino riesce a raggiungere la cima. Bellissimo il panorama tutt’attorno,
nulla di nuovo ma visto da lassù sembra diverso.
Stavolta è il nonno a voler sapere e il bambino descrive
cosa vede dalla sua privilegiata visuale.
Pep Bruno ha voluto forse regalarci aneddotti di vita. La paura
di crescere e il continuo incoraggiamento per affrontare il mondo che un adulto sensibile e attento puo’
offrire. Il nonno non dice ce la puoi fare ma indica la via per
sperimentare e non rinunciare; e insegna – senza retorica – la pazienza, virtù
dimenticata.
A sua volta il bambino raggiunge il desiderato obiettivo e il rapporto si ribalta: è lui a
raccontare al nonno com’è il mondo da lì. Il nonno ha già vissuto, non scalpita
per raggiungere altre vette ma ascolta curioso e vede attraverso gli occhi di suo nipote.
La casa editrice è La Fragatina. Autori e illustatori di
qualità per offrire albi di spessore.
Il tuo blog è bello ed interessante!Scrivici ancora!
RispondiEliminaCate