Con gli albi illustrati vado a periodi. Periodi in cui
ansiosamente cerco nuove uscite. Periodi in cui - sempre ansiosamente -
m'immergo in letture di albi fuori commercio, sicuramente difficilissimi da
trovare di cui chissà quante volte hanno già scritto. Di solito non leggo altri
pareri per capire chi ha scorto cosa tra le pagine di un albo: il bello risiede
anche nel consentire più visioni oppure le stesse ma partite da percorsi
differenti.
Ho sfogliato per caso La strega e lo spaventapasseri.
L’ho trovato in biblioteca tra le pubblicazioni di Logos edizioni, mi ha colpito subito, mi sono cercata un
angolo silenzioso e ho letto senza neppure sentire il bisogno di andare a
vedere chi fosse l'autore, l'illustratore. Insomma saltando tutti quei passaggi
ormai abitudinari.
Rapimento poetico.
E' un silent book - il genere da me preferito, - delicatissimo.
In una notte di luna piena, la storia dell’ incontro
di tre anime belle, una strega, uno spaventapasseri e un uccellino.
Una strega diversa: non usa la divisa
d'ordinanza, alla scopa preferisce un monociclo e nell’abbigliamento aggiunge un
po' di colori al rigoroso nero. Poi ha
un sorriso sognatore e delicato - non il grugno delle sue colleghe, e tende a
distrarsi.
Un uccellino le vola accanto e il suo sguardo si
perde, addio equilibrio e piomba rovinosamente a terra.
Le altre streghe, furiose, l'abbandonano.
A tutto assiste uno spaventapasseri con un trucco e
una mise da clown triste. Forse di nascosto sogna di poter volare.
L'incontro.
L'uccellino e lo spaventapasseri sembrano capirsi.
Lentamente, intanto, le pagine acquistano tocchi di
colore, rosso e azzurro. Il rosso di una casa e l’azzurro del cielo, il rosso
sulla bocca dello spaventapasseri e l’azzurro del suo naso e della salopette.
Gabriel Pacheco, illustr-autore dell’albo, riesce a
dare corpo e movimento alla storia con soli due colori.
Lo spaventapasseri si guarda intorno, poi un cenno all’uccellino
e tutto cambia, la strega avrà una scopa, bella e colorata, lo spaventapasseri
potrà volare e l'uccellino avrà forse esaudito il desiderio di riuscire - lui
così fragile e piccino - in una grande opera.
Un inno a credere nel potere dei desideri e delle
aspettative.
Se possono offrire colore alla nostra esistenza,
troviamo il coraggio di acciuffarli.
Non è facile raccontare per immagini, eppure Gabriel
Pacheco ci riesce benissimo e merita tutta la nostra attenzione: riesce a mantenere
vivo il ritmo lungo tutta la narrazione, ricorrendo allo stupore e ad illustrazioni
che si fanno guardare più e più volte.
Complimenti per il tuo bellissimo blog! Ti seguo!
RispondiEliminaSe ti va di ricambiare passa da me:
http://marycosmesi.blogspot.it
salve mary, scusa il ritardo nella risposta ma il tuo commento non si visualizzava. grazie per i complimenti, e di certo vengo a farti visita!
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