Sono passati un paio di mesi da quando ho assistito alla presentazione de Il Vermo a Tdl.
Aidan Chambers è un oratore eccezionale, capace di coinvolgere chi ascolta e lasciare spazio e visibilità a Peppo Bianchessi, illustratore di questo originalissimo lavoro.
Sorridendo, si è mostrato stupito della prevalenza di studenti, si aspettava un pubblico di bambini a cui raccontare la storia de Il Vermo; mio figlio e l'altro bambino presente hanno goduto di un momento di protagonismo perché Chambers li ha ringraziati della presenza!
La personalità che scaturisce dai suoi saggi non viene meno dal vivo. Avendo a disposizione una maggioranza di studenti Chambers ha fatto un'introduzione, parlando del ruolo cruciale di ogni insegnante: un'insegnante - ha riferito - opera al pari di un agricoltore o di un costruttore, mette le basi affinché i bambini possano amare la letteratura. Ciascuno di noi vive i suoi 10 anni, la propria l'infanzia, una sola volta e, per questo motivo, chi insegna ha su di sé una responsabilità enorme: il rischio di vanificare l'amore per la cultura.
6000 anni fa si è iniziato a scrivere e ogni volta per ogni bambino - ha rimarcato Chambers - iniziare a scrivere e poi a leggere significa ripercorrere la fatica fatta dai primi uomini che hanno cercato di esprimersi con grafismi. E' una fatica da rispettare e accompagnare.
Il Vermo edito da Rizzoli, è proprio un lavoro, e a 6 mani, quelle di Chambers naturalmente, della traduttrice Beatrice Masini, collaudata collaboratrice di Chambers e dell'illustratore Peppo Bianchessi che l'autore racconta di aver voluto conoscere personalmente, scoprendo in lui un mix tra tradizione, in particolare verso la cultura giapponese (Bianchessi ha una moglie giapponese) e tendenza verso i media - animazione e cinema in primis. questo mix ha fatto sì il libro venisse letteralmente costruito come una sorta di scatola da aprire pazientemente ma illustrato come una graphic novel e accompagnato dalla realizzazione di un divertente video con varie istruzioni su come leggere il libro: da Panda seduto, come una Gru curiosa o come un Vermone...
Il Vermo è tratto da una storia medievale, dove tipicamente hanno ampio spazio maghi, elfi, streghe, e Chambers, nel corso dell'incontro, ha fatto un rimando anche alla Tempesta di Shakespeare dove il soprannaturale si confonde con le vicende umane e il male resta un nemico da sconfiggere.
La storia si snoda lungo 15 metri e il racconto reale del piccolo protagonista, Tidman, che vive nel corso della seconda guerra mondiale, si confonde e viaggia in parallelo con il racconto immaginario del nonno. Fisicamente il racconto di Tidman è narrato sul fronte del libro, la leggenda narrata dal nonno sul retro. Il libro non si sfoglia, si apre letteralmente.
Il Vermo è di fatto il male, una spaventosa creatura che solo un giovane, folle e diverso, potrà uccidere ma...senza metterne realmente fine.
L'autore ha invitato a leggere l'albo a voce alta ai bambini, a non temere vengano a sapere del male anzi a far sì in un angolo della loro coscienza ne sia evidente l'esistenza.
Naturalmente con Il Vermo ci troviamo di fronte ad un albo da rileggere più volte, da lasciar maneggiare ai bambini, si potranno perdere nella storia o lasciarsi prendere dallo stile narrativo, una graphic novel con un linguaggio di qualità.
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