venerdì 27 giugno 2014

IL TEATRO DI PAGLIA



Il primo teatro di Paglia è del 2003 e venne realizzato in un agriturismo dell’aretino da un’idea di Nicholas Bawtree che tutti gli anni si impegna per dare continuità alla tradizione. E’ chiaro il richiamo all’architettura dell’antichità classica con l’intento di creare un luogo di incontro e condivisione.
Da allora sono numerosi gli eventi che si realizzano attorno ad un anfiteatro di paglia e corda ma ciascuno assume una propria identità: spettacoli improvvisati e spontanei, l’eco scambio – dove non si compra ma si baratta, degustazioni, una mostra, una vera e propria rappresentazione teatrale.
Fa venire in mente gli spontanei momenti di aggregazione delle società rurali.

Costruire un teatro di paglia non è difficile, anzi deve essere semplice e divertente: basta poter godere di uno spazio all’aperto – un parco, un’aia, un cortile, semplicemente un campo - recuperare balle di fieno per creare delle sedute, a uno o più piani  e disporle come meglio si desidera.  Bella la possibilità di una costruzione collettiva!

Alla fine il teatro viene smontato e le balle di paglia tornano al loro tradizionale utilizzo, nutrimento per animali!
Di recente è nata la rete dei teatri di paglia http://teatrodipaglia.wordpress.com.

Noi abbiamo avuto la fortuna di partecipare ad uno di questi eventi. 
La sede di Legambiente della nostra città ha organizzato uno spettacolo teatrale per bambini nel pomeriggio e una serata di cabaret.


I bambini si sono divertiti moltissimo, gli autori di  “Storie per ridere” hanno unito clownerie, musica e teatro di narrazione. Presa ispirazione dalle fiabe hanno dato “liberamente” spazio a lupi affamati, pastorelle, un ranocchio che si trasforma in un principe ma desidera tornare nello stagno.....
Insomma siamo tutti tornati anche per la serata di cabaret!

domenica 22 giugno 2014

Dialoghi Surreali. I centri estivi.


Due giorni al termine della scuola. Mi sento alleggerita anchio. Finalmente pomeriggi meno affollati di attività e soprattutto senza l'incubo dei compiti.

Ho scelto centri estivi divertenti e stimolanti, mi sento soddisfatta, ma.......

La belva n. 1: " Mamma la mia vita è limitata"

Io (ambivalente tra il timore della risposta e la soddisfazione per una domanda dal sapore filosofico) : "In che senso?"

"Tu ora ci mandi a quei centri estivi ma io ho un'altra idea per le mie vacanze".

Io (non più ambivalente ma unicamente preoccupata per ciò che mi aspetta): "Ok, parliamone".

Lui: "Veramente ho scritto tutto. Ecco dove voglio frequentare i centri estivi: 2 settimane a Cuba, qualche giorno in Albania, a Tirana e alla fine andrei in Perù a Chimbote".

Ora hanno un senso i suoi giorni passati tra l'atlante e il mappamondo. Non era un amore improvviso per lo studio.......................mi era sembrato finalmente tutto troppo facile.



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