venerdì 14 settembre 2012

L'armadio dei vestiti dimenticati Riika Pulkkinen/Nada Malanima La Grande Casa


Un pomeriggio in solitudine (finalmente!), figli e marito a camminare per i monti e due libri da cominciare.

Cominciati e finiti.

Mi dispiace dover ammettere non abbiano nulla di speciale anche se i presupposti c'erano: il primo - L'armadio dei vestiti dimenticati - è dell'autrice finlandese Riika Pulkkinen. Se si è letto un qualsiasi libro della casa editrice Iperborea ci si è necessariamente innamorati dei paesi e degli scrittori del Nord Europa. L'altro, La Grande Casa, è di Nada Malanima (al secolo Nada), avevo già letto un bel libro precedente frutto del lavoro di una persona intensa.
Una trama ben costruita è evidente e le storie sono dense di sentimenti mai banali ma, in tutti e due, qualcosa non mi ha convinto.

Riika Pulkinnen (classe 1980) è considerata una delle migliori scrittrici e questo suo secondo libro (il primo è inedito in Italia) un fenomeno letterario che, in poco tempo, ha avuto moltissime - e ottime - recensioni nonchè commenti entusiasti. Non sarò certo io a smorzarne il successo anzi tra le righe ho avvertito il piacere di leggere, alcune frasi sono particolari e citate altrove "Le relazioni umane sono come boschi fitti. O forse le persone stesse sono boschi, nei quali si aprono molti sentieri, a ritmo serrato; sentieri destinati a restare ignoti a molti che si manifestano per caso a coloro che si trovano a passare in quel momento."  
"A una donna servono due cose nella vita: il senso dell’umorismo e un paio di scarpe rosse col tacco." 
"E' facile narrare le storie dei passanti. Più difficile restare nella propria". 
La storia è un intreccio tra presente e passato in cui Anna, per potersi affrancare dall'amore per un uomo e quello materno per la figlia di lui deve ripercorrere - suo malgrado e indossando, per caso, un abito dimenticato in un armadio -  le vicende della sua famiglia: la passione tra il nonno e Eeva. Il dolore di Anna e' speculare a quello di Eeva, dimenticata da tutti ma, impressa nei ristagni dei ricordi di tutti, chiede di poter riaffiorare.

Troppe descrizioni e qualche passaggio inutile non rendono giustizia ad una buona trama, forse riuscirà ad essere una bella sceneggiatura per il film i cui diritti sono già stati acquistati.


L'altra lettura è altrettanto intensa. L'autrice nega si tratti di un'autobiografia ma sicuramente, per scrivere la storia di una delle tre donne protagoniste, ha attinto dalla sua esperienza di giovane cantante di successo. 
Forse l'autrice usa la scrittura come catarsi e non riesco ad entrare in  sintonia con le sue emozioni.

Interessante è l'idea centrale: un luogo di ritrovo per dare pace e dare la possibilità a chi ci risiede di vivere la propria spontaneità.

Il rispetto dei sentimenti e la forza della natura  - che scandisce il tempo e le emozioni - sono il fil rouge di tutto il romanzo. Manca, pero' qualcosa, che la rappresentazione teatrale (già in preparazione) restituirà.


Questo post partecipa al Venerdì del libro di Homamademamma.

11 commenti:

  1. Mi piace l'onesta' delle tue recensioni. E tra l'altro sono anche chiaramente spiegati i motivi per cui non hai gradito le letture.

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    1. Ho voluto essere più chiara possibile. Un libro può non piacere ma, nel rispetto di chi l'ha scritto e di chi lo ha letto, trovo sia giusto motivare.

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  2. Quanto descrivi del primo libro corrisponde a una mia generale impressione di Iperborea, della quale do sempre giudizi positivi, ma, come dire, con jucio, come se sempre mancasse qualcosa.
    L'altro non lo conosco, anche se mi incuriosisce, forse, persino di più.

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    1. Iperborea trovo pubblichi sempre titoli ben scelti. Non mi hanno quasi mai delusa.

      L'altro libro leggilo poi sappimi dire, sono curiosa di sapere cosa ne pensi.

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  3. Purtroppo non li ho letti, per cui non li saprei giudicare. Mi piacciono i libri di Iperborea, anche se, a dir la verità, un po' concordo sul fatto che spesso si avverte la sensazioni che manchi qualcosa...

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    1. Anche tu la stessa impressione su Iperborea, che personalemnte consiglio di leggere.

      Probabilmente si tratta di una sensibilità nordica da cui siamo lontani.

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    2. Ho letto vari libri di Iperborea e ne adoro le copertine. :) Questo anche perchè mi piacciono molto i paesi del Nord. Però forse ne devo leggere altri, perchè ho letto libri di scrittori nordici non pubblicati da Iperborea e mi sono piaciuti molto. Uno dei libri di cui parlo in questo VdL, per esempio, è danese e Iperborea sta ripubblicando i suoi libri, che vorrei proprio leggere.

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  4. Tutti i libri che ho letto di Iperborea devo dire che mi sono piaciuti, ma sai io visitato l'Islanda e qualsiasi terra del nord mi affascina e nel leggere la "vedo"...

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    1. Come dicevo sopra ad Alessandra, in realtà io pure sono molto affascinata dai paesi del Nord e ti confesso che ti invidio tantissimo il tuo viaggio in Islanda!! :D Però i libri di Iperborea che ho letto, non erano così incisivi come, ad esempio, quello di Bang di cui parlo in questo VdL. Probabilmente devo leggerne altri...

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  5. Non sono ancora stata colpita dal fascino del nord Europa per cui nulla so e nulla dico sul primo libro. Del secondo conosco l'autrice in versione cantante e mi ricordo una sua intervista piacevolmente interessante. Mi incuriosisce

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  6. Ho letto qualcosa ma non ricordo se di Iperborea, a questo punto sono curiosa. Il secondo come tutti i libri di famosi non mi attira, specie dopo la tua recensione, anche se come sempre si giudica solo dopo la lettura... Bella doppia recensione, davvero onesta. ciao!

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